profilo-miki-rettangolare-728x1024Mi chiamo Michele Merli e sono un professore. Insegno a ragazzi adolescenti dai 14 ai 20 anni, di parecchie nazionalità e culture.

Qui sotto scoprirai come sono diventato Professore prima ancora di laurearmi!

Sin da piccolo la passione per l’insegnamento era radicata in me, dal più semplice desiderio di diventare come la mia maestra di scuola elementare, alla più pratica azione di finire velocemente i compiti al doposcuola per aiutare i miei coetanei.

Studiare non mi ha mai appassionato tanto, stare chino sui libri non è di certo la mia passione, ma scoprii da piccolo un modo di farlo che mi dava molta più soddisfazione è che funzionava notevolmente di più.

Avrai sicuramente sentito dire la frase : ” insegnando/spiegando questo argomento l’ho capito meglio!”.

Di fatto per me é stato proprio così, aiutavo nei compiti i miei compagni coetanei e più piccoli od anche più grandi e mi accorgevo che ciò che prima era semplicemente capito, dopo averlo insegnato era compreso a pieno, sotto ogni sfaccettatura e mi divertivo a spiegarlo ogni volta in un modo diverso.

Ciò che all’inizio era semplicemente il mio desiderio di fare i compiti in un modo più intrigante é diventato successivamente un desiderio degli altri studenti di imparare meglio e risparmiando tempo, chiedendomi di aiutarli a fare i compiti.

Molto spesso infatti dalle scuole medie alle superiori gruppetti dai 2 ai 4 studenti mi chiedevano di fermarsi dopo scuola per fare i compiti insieme o perché : … “Michele ho delle domande su alcune cose che non ho capito…!”

E così i miei pomeriggi cominciavano spesso seduto ad un tavolo, dove rispondevo a domande e dubbi, e senza sentirne il peso studiavo e facevo i compiti.

L’ultimo anno di scuola superiore accadde l’avvenimento che diede una scossa a tutto! Cambió un prof della materia di seconda prova, e ci trovammo tutti, io compreso in una situazione molto difficile. L’esame non sarebbe stata una passeggiata! Quel gruppetto di 4/5 studenti diventò di 12 (in classe eravamo 13 in quinta).

Non si poteva più continuare al tavolino del bar, nacque l’esigenza di chiedere un aula, e il preside accettò.

Ma al primo pomeriggio fatto insieme si presentò una cosa che proprio non mi aspettavo, i miei 12 “studenti” rientrati in classe, si comportarono esattamente come facevano con i nostri prof.

Quel giorno ho capito che fare il professore era di gran lunga diverso dal saper spiegare un argomento. Puoi saperne quante ne vuoi, avere una laurea, un master, esperienze in azienda e sul campo, ma se non sai gestire una classe, sei meno che zero!

Quel periodo pre-esame è stato il momento in cui ho capito quanto l’insegnamento può essere gratificante, ma anche quanto può essere difficile!!
All’esame la prova andò bene per tutti e tutti passarono!

Mi iscrissi ad Ingegneria, cambiarono le materie, cambiarono i compagni, ma nella sostanza non cambiava nulla se non che mi ritrovai più volte con classi di 20 od addirittura 30 compagni!

Prima di finire l’università la domanda era sempre quella, fare l’Ingegnere od il Professore? E la risposta cambiava spesso. Che fare?

Alla fine non dovetti scegliere io, bensì venni chiamato a fare qualche sostituzione in un centro di Formazione Professionale, fu così dopo un primo anno di sostituzioni,furono talmente contenti che al secondo anno mi ritrovai completamente pieno di ore.

Il primo anno fu una passeggiata, facevo il mio paio d’ore e tornavo a casa, pochi rapporti con gli studenti, e pure con i colleghi.

Il secondo fu totalmente diverso, stare a scuola tutto la mattinata, non era certo come fare una toccata e fuga, e mi ritrovai molto più spesso in aula insegnanti con i miei colleghi.

Scoprii che come me molti di loro avevano alti e bassi in classe, ma notai che nonostante le classi fossero le stesse e le materie molto simili ognuno aveva un suo modo di fare lezione,

alcuni avevano più risultati, altri meno, alcuni uscivano al suono della campanella splendidi come il sole, altri uscivano sbuffando se non urlando.

Come potevano esserci delle situazioni così diverse cambiando il professore, o cambiando la classe?

Ebbene si, è proprio così, il mondo a scuola è fin troppo vario! A volte va bene, a volte meno bene,  e trovare un equilibrio è complesso, ed andare avanti sempre di più, la distanza d’età aumenta e le cose si fanno sempre più difficili!

É proprio accettando queste diversità, una volta individuati i punti chiave per la riuscita delle lezioni, e gli errori comuni che fanno dei veri e propri disastri, solo allora è possibile strutturare Sistematicamente delle Strategie di Gestione d’Aula, è proprio partendo da qui che é nato InsegnaMeglio.com !

E ricorda che in classe… Tuo è il castello, e tue le Regole!

Michele Merli